30_U come Unicorno

Unicorni, draghi, basilischi, fenici… La letteratura è piena di animali immaginari. Gli animali immaginari esistono fin dall’antichità e sono una cosa molto antica nella storia umana. A volte la fantasia serve a proteggerci dalla realtà e dalla paura e quando l’uomo non sa qualcosa, usa la fantasia. Oggi facciamo insieme un viaggio nel mondo degli animali immaginari!

Trascrizione

La letteratura è piena di animali immaginari. Gli animali immaginari esistono fin dall’antichità e sono una cosa molto antica nella storia umana. Gli dei Egizi spesso erano una fusione fra un corpo umano e un animale, anche i romani usavano gli animali come simboli. Ancora oggi abbiamo i nostri animali preferiti, gli animali guida e i simboli. Pensiamo all’unicorno che ultimamente va di moda. Esistono oggi nel mercato calzini con gli unicorni e mutande e cappelli e chi più ne ha più ne metta! Io particolarmente amo gli accessori con tartarughe e balene. Tu hai qualche oggetto con gli unicorni? O con altri animali?

Nel podcast di oggi facciamo un viaggio alla scoperta di alcuni animali immaginari che sono presenti nella cultura e nella letteratura.

Durante la storia dell’umanità, l’uomo inventa numerosi animali. Spesso sono creature che sono un mix fra animali reali e caratteristiche immaginarie. A volte sono due animali mescolati insieme. Altre volte l’uomo è unito a corpi d’animali (pensiamo ad esempio al Minotauro che è un incrocio fra un uomo e un toro o a una sirena che è un incrocio fra una donna e un pesce). Pensate che alcune persone credono di aver visto questi animali nel mondo reale e leggiamo sempre sui giornali casi di persone che pensano di aver visto un lupo mannaro o un mostro di Loch Ness. 

A volte la fantasia serve a proteggerci dalla realtà e dalla paura e quando l’uomo non sa qualcosa, usa la fantasia. 

La storia di oggi inizia nel Medioevo

Il Medioevo è un periodo della storia d’Europa che va più o meno dal V secolo dopo Cristo al XV. Pensate, molti molti anni della nostra storia. Il Medioevo È il periodo storico che sta fra l’epoca classica e il Rinascimento. 

Bene, in questo periodo gli animali sono molto importanti e molto presenti. Gli animali nel medioevo sono simboli. E la cosa interessante è che nel Medioevo non si distingue fra animali reali e animali immaginari. Negli affreschi o nelle decorazioni delle chiese nel Medioevo possiamo trovare animali reali insieme ad animali che non esistono. Per l’uomo Medievale questo non è importante. Per lui quello che è reale non è necessariamente vero. Realtà e fantasia si uniscono. 

Nel Medioevo c’erano alcuni libri particolari chiamati Bestiari. Questi libri raccoglievano la descrizione di moltissimi animali, sia reali, sia fantastici. Di solito, le descrizioni degli animali erano accompagnate da insegnamenti morali e frasi dalla Bibbia. Questi libri avevano il compito di insegnare a essere buoni cristiani. 

Ogni animale aveva caratteristiche fisiche e di comportamento e veniva usato per rappresentare una qualità particolare. Pensiamo al leone. Nel Medioevo, le persone pensano che il leone dorma con gli occhi aperti. Per questo motivo, il leone è usato in questo periodo spesso come simbolo di vigilanza. Vigilanza significa “stare attenti”, osservare e proteggere. Per questo motivo oggi possiamo vedere statue di leoni alle porte delle chiese o dei luoghi sacri. Il leone rappresenta in alcune occasioni anche Dio o il Cristo. Il maiale, invece, è un animale opposto che mangia nello sporco, per terra e per gli uomini del Medioevo il maiale è considerato simbolo dell’uomo peccatore, che pensa ai piaceri della terra e dimentica Dio. 

Questi libri, i bestiari, hanno grande successo fino al XIV secolo e poi lasciano piano piano spazio alla scienza. Prima le esplorazioni geografiche e poi la ricerca scientifica portano l’uomo a rappresentare gli animali e la natura in modo più realistico. Si sviluppano biologia, zoologia e medicina.

Questo però non vuol dire che gli animali fantastici sono scomparsi, anzi.

Gli animali immaginari sono presenti nella letteratura, nella scultura, nel cinema, nei nostri disegni da bambini e nei nostri sogni o incubi. 

Vi faccio alcuni esempi. Cercate su internet un quadro di Raffaello che si chiama “la dama col liocorno”. Troverete una donna elegante con lo sguardo misterioso e in braccio un piccolo di unicorno. Nel 1600 è comune trovare l’unicorno vicino a una giovane donna. Perché? L’unicorno è il simbolo della purezza e della castità e per questo è spesso rappresentato vicino a donne vergini. 

Dama col Liocorno, Raffaello

La letteratura è piena zeppa – piena zeppa significa “pienissima – di riferimenti ad animali immaginari. Partendo dai libri antichi, c’è un libro di Plinio il Vecchio, uno scrittore latino, che si chiama “Storia naturale”, poi possiamo pensare al “Beowulf”, un antichissimo poema epico scritto in inglese arcaico. Poi l’Orlando Furioso, un bellissimo poema italiano del 1500 scritto da Ludovico Ariosto. Anche qui troviamo animali immaginari, ma vi parlo di questo più avanti nell’episodio. La Divina Commedia, come non parlare della nostra amata Divina Commedia, con i suoi mostri e gli esseri fantastici. Se poi andiamo avanti nel tempo possiamo pensare ad un autore argentino, Borges che ha scritto il “Manuale di Zoologia Fantastica”. Ancora più contemporaneo e più popolare, pensiamo a Harry Potter e a tutti i libri magici scritti da J.K. Rowling

Parlando di film: tutti conosciamo La storia Infinita del 1984. E poi Dragon Heart oppure il cartone Hercules della Disney. Poi animazioni, Dragon Trainer e altri.

Oggi, parlo un paio di animali immaginari. State tranquilli, non mi dilungherò troppo, non sarò troppo lunga. Ma penso che siano cose interessanti. 

Il primo animale è lui: l’unicorno!

Questo animale è di solito bianco, con gli occhi blu, il corpo di un cavallo, un corno a spirale sulla fronte. Era anche rappresentato in passato con la coda di un leone e la barbetta di capra. Anche se oggi questi elementi non ci sono sempre. Ha poteri magici, in particolare il suo corno protegge da tutti i veleni. 

ca. 1602 — The Maiden and the Unicorn by Domenichino — Image by © Alinari Archives/CORBIS

La prima persona che descrive un unicorno è un medico che si chiama Ctesia e vive in Grecia 2500 anni fa. L’unicorno, senza corno, non può vivere o almeno così dice la leggenda. Tanto tempo fa esistevano veri e propri cacciatori di unicorni, persone che davano la caccia a questo animale per prendere il suo corno magico. Dal corno, infatti, era possibile creare delle coppe da cui bere senza aver paura di essere avvelenati. Nessuno ha mai catturato un unicorno. Ma alcuni ciarlatani del Medioevo vendevano altri tipi di corni fingendo di vendere un corno vero di unicorno. La parola “ciarlatano” che ho usato poco fa significa persona disonesta, di solito è una persona che con le bugie vuole avere un vantaggio economico. È una parola simpatica: ciarlatano.

L’unicorno era anche chiamato Leocorno o Alicorno o Liocorno. Anche Leonardo da Vinci parla di lui e lo disegna. Oggi, una contrada del famoso Palio di Siena si chiama Leocorno ed ha come simbolo questo animale. Il Palio di Siena è una competizione storica di origine medievale dove i quartieri di Siena (le contrade appunto) si sfidano in una corsa con i cavalli. 

Un animale un po’ più pericoloso è il basilisco.

Il basilisco, chiamato anche “re dei serpenti” è appunto un serpente con la testa di gallo. È un animale mortale che può uccidere con un solo sguardo o con il suo potentissimo veleno. Plinio il Vecchio, il poeta latino, scrittore e filosofo latino del I secolo dopo Cristo, dice che il basilisco è molto piccolo, ha una lunghezza di circa 20 centimetri. 

Rappresentazione del basilisco (1510)

Il basilisco può uccidere con un morso oppure può pietrificare con lo sguardo. Come nasce? Questo è interessante. Nasce da un uovo di gallo vecchio, quindi un gallo vecchio, sentite, un uovo di gallo vecchio covato per circa nove anni da un serpente o un rospo. Covare un uovo significa tenerlo al caldo, come fanno le galline. L’uovo del basilisco è covato da un serpente o un rospo. 

Se avete letto i libri o visto i film di Harry Potter, potete ricordare che nel secondo capitolo della saga, il mago affronta proprio un enorme basilisco. 

E se siete fan di Harry Potter come me, ricorderete anche un altro animale mitologico che compare nel film: l’ippogrifo. Se non seguite Harry Potter, tranquilli, vi perdono.

Adesso vi spiego io che cos’è l’ippogrifo

Questo è un animale che è metà cavallo e metà grifone. Il grifone è anche lui un animale leggendario, un misto fra un’aquila e un leone. L’ippogrifo ha le ali, il corpo da cavallo, il petto da leone e la testa d’ aquila. Ha grossi artigli, ma non è cattivo. Mangia insetti e piccoli mammiferi. 

Probabilmente si parlava da prima di questo animale, ma il primo a parlare e scrivere dell’ippogrifo è stato Ludovico Ariosto, uno scrittore italiano del 1500. Nel suo Orlando Furioso parla di questo animale e lo descrive. Dopo Ariosto, la letteratura si è riempita di ippogrifi e questo animale è entrato nella conoscenza comune. 

Poi abbiamo il drago. Beh, il drago è forse l’animale mitologico fra tutti più presente nelle nostre storie e nei film. Il drago è una specie di grande lucertolone, di grande serpente con zampe e ali che può volare molto in alto e possiede una forza straordinaria. A volte è simbolo del male, spesso nella nostra cultura occidentale è così, però nella cultura orientale rappresenta spesso la protezione ed è un simbolo positivo. Può nuotare e spesso sputa il fuoco.

Nella cultura greca il drago è già presente e sia greci che romani usavano la parola “drago” per descrivere piccoli rettili, di solito non pericolosi. La letteratura religiosa ha molti draghi. E sono famose le lotte fra i draghi e i santi: pensiamo ad esempio a San Giorgio, che nella leggenda combatte contro un drago. 

Paolo Uccello, San Giorgio e il Drago, 1460 circa

Anche un conte italiano ha combattuto contro un drago. Siamo in Italia, precisamente in Toscana nel 1488. Un drago terrorizza le persone del paese e il conte Guido Sforza decide di intervenire. Entra nella foresta e combatte contro il mostro. Torna nel suo castello con il teschio dell’animale. Il teschio sono le ossa della testa. Il teschio, questo teschio è ancora presente in questo piccolo paesino in Toscana. Tutti negli anni hanno sempre pensato che fosse una testa di drago, quando Nel 1900 un esperto di coccodrilli americano analizza le ossa e dice che sono ossa di un coccodrillo del Nilo. Bene, un coccodrillo del Nilo. Che cosa ci facevano le ossa di un coccodrillo del Nilo in Toscana nel 1500? A questa domanda non abbiamo ancora una risposta!

Bene, il nostro viaggio nell’immaginario oggi finisce qui. Spero che sia stato interessante incontrare questi esseri fantastici. Esistono centinaia di animali fantastici e ogni regione, ogni paese e ogni città ha i propri.

Questa è la mia lista, ma sono sicura che ci sono molti altri animali interessantissimi.

Per favore, se conosci animali immaginari tipici del tuo paese scrivimi! Oppure vai su Instagram, pubblica una foto e taggami. Il mio nome su Instagram è @italianwithlinda. 

Anche per questa settimana è stato un piacere, a presto e buona settimana

 

Link e collegamenti utili: