Integra l’italiano nella tua vita – 6 consigli pratici

Abbiamo parlato di quanto sia importante la routine nella nostra vita. Siamo animali abitudinari e le cose ripetute ci trasmettono sicurezza.

Anche le persone che viaggiano molto o le persone che hanno un lavoro flessibile hanno una specie di routine. Ci sono gesti che facciamo che si ripetono.

Oggi voglio darti alcuni consigli per integrare l’italiano nella vita di tutti i giorni. Sono cose piccole, ma che possono fare la differenza.

Io penso che studiare una lingua non debba essere solamente un passatempo. Stai infatti imparando a usare uno strumento che può aprire il tuo mondo e i tuoi orizzonti. Puoi conoscere persone che la pensano come te, persone da altri paesi, con cui puoi iniziare un dialogo stimolante e di crescita.

A volte chiudiamo lo studio di una lingua straniera a un’ora alla settimana. Poi basta, chiuso il computer dimentichiamo che sappiamo parlare l’italiano.

Qui alcuni consigli per integrare con piccoli gesti l’italiano nella tua vita:

La lista della spesa

Tutti noi andiamo a fare la spesa ogni settimana, giusto?

Beh, perché non scrivere la lista della spesa in italiano? Questa è una cosa pratica, semplice e ripetuta che possiamo fare tutti. In questo modo l’italiano diventa la lingua della spesa! E se devi fare una lista per tuo marito o tua moglie, puoi scriverla in due lingue. In questo modo anche lui o lei possono imparare l’italiano in preparazione alle vostre prossime vacanze in Italia!
La lista della spesa è pratica e permette di imparare un vocabolario di uso quotidiano.

Video di cucina

Ti piace cucinare? Allora puoi cucinare un piatto in italiano qualche volta. In generale puoi guardare la ricetta in Italiano. Ci sono molti video su youtube con ricette buone e originali. Se non parli bene l’italiano, non importa. I video hanno immagini che possono aiutarti a seguire la ricetta senza sbagliare.

Agenda

Hand-drawn blue desk calendar illustration

Uso la mia agenda per programmare le mie lezioni e i miei appuntamenti. Sulla mia agenda scrivo anche le cose che devo fare o comprare.

A volte scrivo in italiano, a volte in inglese.

Per integrare l’italiano nella tua vita, inizia a scrivere sulla tua agenda in italiano. Puoi iniziare anche con un solo giorno o due a settimana. L’importante è scegliere un giorno preciso e mantenere l’impegno.

Flashcard

Hai mai sentito parlare di flashcards? Le flashcards sono delle carte dove possiamo scrivere le parole nuove. Da un lato scriviamo la parola nuova e dall’altro la traduzione nella nostra lingua. Ci sono molti programmi di flashcards digitali che possiamo scaricare comodamente sul nostro cellulare (i miei preferiti sono Quizlet e Memrise). A me, però, piacciono ancora i metodi tradizionali e creo le mie flashcards a mano.

Scrivere è per me un buon modo per memorizzare.

Istruzioni:

Prendi un contenitore (un vasetto, una scatola, un cestino), carta e penna. Inizia a creare le tue flashcard. Ogni sera, prima di andare a dormire oppure ogni mattina prima del caffè pesca una parola e ripassala.

Quando una parola è famigliare e l’hai memorizzata, toglila dal cestino.
Puoi praticare con parole oppure con intere frasi (utile se devi programmare una vacanza).

 

Post it

Anche i post-it sono un ottimo modo per ampliare il vocabolario. Puoi attaccare post -it sugli oggetti intorno a te. La ripetizione visuale ti aiuterà a memorizzare meglio.

Inizia con informazioni oggettive e incolla i post – it su oggetti in casa che non conosci: mensola, specchio, asciugamano, interruttore.
Quando conosci i nomi degli oggetti puoi iniziare a scrivere cose astratte, parole che descrivono alcune caratteristiche dell’oggetto.

Qui alcuni esempi:

  • Interruttore > utile > acceso / spento
  • Mensola > reggere > arredamento
  • Divano > accomodante > imbottito

Scambi linguistici e conversazioni

Sono una persona estremamente pigra e per me fare sport è sempre un problema. Ultimamente però faccio sport con un amico. Avere un appuntamento fisso sulla mia agenda mi aiuta a sconfiggere la pigrizia.

Quando sento la voce nella mia testa che dice: “Dai Linda, rimani a casa a guardare un film”.
Rispondo: “Non posso!”.

Il mio senso di responsabilità è più forte della pigrizia momentanea. E questo fa bene alla mia mente, al mio corpo e alle mie relazioni sociali.

L’italiano è la stessa cosa. Parlare una lingua è questione di pratica e allenamento. La lingua si arruginisce se non la usiamo. Se abbiamo un appuntamento è più facile mantenere una pratica costante. Inoltre, l’ansia (in giusta dose) e la voglia di comunicare con un’altro essere umano ci aiutano a memorizzare meglio e studiare con più piacere.

Fortunatamente, ci sono molti modi per fare questo online. Non è importante dove siamo, con internet possiamo trovare un modo per parlare con qualcuno in Italiano.

In particolare è possibile:

 

Per oggi i consigli sono finiti. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi. Puoi scrivere qui sotto nei commenti oppure unirti al gruppo Facebook di Speak Italiano!

14_Il Carnevale

Maschere, colori, risate e allegria, ma anche satira e politica. Tutto questo è oggi il Carnevale. Ma come nasce la festa più amata da grandi e piccini? Sapete che i romani avevano una festa simile? E cosa c’entano il teatro e Venezia? Scopritelo con me nel podcast di questa settimana!

Trascrizione:

Il carnevale è speranza:
La gente torna dalla lontananza
La gente triste ride nella danza
La gente grande vive un’altra infanzia

Le parole che avete sentito in apertura sono di un artista brasiliano di nome Chico Buarque. Probabilmente i brasiliani che ci stanno ascoltando lo sanno, ma questo cantante Brasiliano ha vissuto per un periodo in Italia. Negli anni 70, infatti, il Brasile stava vivendo una dittatura militare che ha portato cantanti come Chico all’esilio. In Italia ha inciso alcuni cd in lingua italiana e questa canzone d’apertura è contenuta in un cd scritto con Ennio Morricone e chiamato “Per un pugno di samba”. Comunque, tutta questa premessa per dire che oggi voglio parlare di Carnevale!

Lo so, abbiamo passato da tempo la lettera C, ma voglio dedicare questa puntata extra al carnevale perché oggi in Italia stiamo vivendo il carnevale, un momento dell’anno vivo e di festa, nonostante i problemi.
Ho deciso quindi di dedicare questo momento alla storia del carnevale.
Eh sì, perché tutti sappiamo cos’è il carnevale, pochi però ne conoscono la storia e l’origine.

Oggi, il carnevale è un momento di divertimento che si svolge durante i mesi invernali e precede la Quaresima. Il Martedì Grasso, infatti, segna nei paesi cattolici la fine del carnevale e l’inizio della penitenza di 40 giorni rappresentata dalla Quaresima.

Da dove arriva però il carnevale?

Ci sono diverse teorie, ma sicuramente è un rito molto antico che unisce rituali pagani dedicati alla fecondità e all’allegria con celebrazioni per la fertilità della natura. Risate, danze e scherzi rendono il Carnevale un momento molto felice e celebrativo.

La stessa parola Carnevale ha interpretazioni diverse. Può derivare dal latino car navalis, un rito antico che coinvolgeva, appunto, una nave. Oppure, sempre dal latino, carnes levare (togliere la carne) oppure ancora dal latino carne vale (carne, addio), due nomi che alludono alla Quaresima e quindi al rito cristiano del digiuno. Digiuno significa: non mangiare; quando non mangiamo.

Probabilmente il Carnevale unisce diversi riti che erano celebrati nell’antichità in questo stesso periodo. Nell’antica Roma, febbraio era il mese della purificazione. Il passaggio dall’inverno alla primavera rendeva possibile comunicare con il mondo dell’aldilà, il mondo dei morti.

A queste cerimonie di purificazione si univano i riti di fecondazione come i Lupercali – così chiamate – feste antiche che erano fatte in onore di Marte e del dio Fauno.
In epoca romana c’era una festa che si svolgeva a dicembre che può aver influenzato il carnevale. I Saturnali, così erano chiamati, erano dedicati al dio Saturno. Durante questa festa, per un giorno soltanto, l’ordine costituito si rovesciava lasciando spazio alla libertà totale.
Le classi più basse della società potevano vivere un giorno di libertà e benessere. Pensate che gli schiavi per un giorno potevano comportarsi come uomini liberi.
Anche se i Saturnali erano festeggiati a dicembre, hanno molti lati simili al Carnevale moderno, che rappresenta un po’ un giorno di libertà dove tutti possiamo essere quello che vogliamo, pensateci.

Queste feste continuano poi per tutto il Medioevo, con dei piccoli cambiamenti. Poco a poco, si integrano nel calendario Cristiano e il Carnevale diventa il momento che precede la Quaresima. Ancora oggi diciamo: “a Carnevale, ogni scherzo vale!. Bene, nel Medioevo ci sono mascherate danzanti, gioia e feste. Oltre ovviamente a grandi mangiate nelle corti. Scorpacciate, come diciamo in italiano. Conoscete questa parola? Una scorpacciata, mangiare tanto.

Le leggi della morale e le regole erano sospese per un giorno. Gli uomini si vestivano con abiti femminili, i ricchi si travestivano da poveri, perché secondo un antico detto latino è lecito essere folli una volta l’anno! Folli significa pazzi.
Le danze ballate in queste feste ricordavano i rituali legati alla terra. C’è ad esempio una danza, che si chiama “il saltarello laziale”, che ricorda il crescere delle spighe di grano.
Danze, risate e amore santificavano il ritorno della primavera.

Nel Rinascimento

Nel Rinascimento poi, nascono i carri allegorici, quelle grandi costruzioni colorate che ancora oggi sfilano per carnevale in molte città italiane. Non so se avete mai visto questi carri. I carri, chiamati in quell’epoca trionfi, permettevano a tutti di partecipare e la città si trasformava in una grande festa.
A Firenze, questa tradizione è stimolata da Lorenzo il Magnifico. Ma anche in altre grandi città come Roma, Milano, Bologna e Ferrara, ecc, si organizzavano carri che rappresentavano storie mitologiche, episodi della Bibbia, allegorie, favole e leggende.

Questi carri, chiamati anche Trionfi, appunto, diventano poco a poco uno strumento di propaganda politica e culturale delle classi al potere per il popolo. Anche oggi, in Italia, i carri che vengono fatti durante il periodo di Carnevale devono raccontare una storia oppure contengono allusioni politiche molto spesso.

Le maschere

A Carnevale, come sappiamo, tutti usano le maschere. Le maschere sono usate sin da tempi antichi, ma in Italia nascono a Venezia. Nel 1600 la Commedia dell’Arte porta le maschere in teatro e sono inventati molti personaggi che sono ancora oggi molto conosciuti: Arlecchino, Pantalone, Balanzone. Tutti questi personaggi ereditano dalla festa del Carnevale il gusto per la risata, lo scherzo, il travestimento.
Nel 1700 e nel 1800 poi si aggiungono altri personaggi, come Pulcinella, e la Commedia dell’Arte diventa popolare in tutta Europa.  

Oggi il Carnevale rimane molto forte ed è una festa amata da tutti, grandi e piccini. Negli anni, questa festa ha perso un po’ l’origine sacra che aveva in principio, ma non, però, la vena satirica e a volte politica.
I carri, i dolci tipici, le maschere e i coriandoli sono gli elementi tipici del Carnevale Italiano. Oltre al Carnevale di Venezia, altre tradizioni, come quella del Carnevale di Viareggio sono diventate famose internazionalmente.

Bene, abbiamo un po’ percorso la storia del carnevale insieme.
Terminiamo con una filastrocca per bambini scritta dal grande Gianni Rodari. Questa filastrocca parla di tre maschere: Arlecchino, Gianduia e Pulcinella. Arlecchino è una maschera bergamasca, Gianduia è una maschera piemontese e Pulcinella è la famosa maschera napoletana. 

Ecco qui, filastrocca:

Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.

Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.

Se comandasse Pulcinella
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa.

Anche per oggi abbiamo finito. Se volete scambiare qualche idea, vi aspetto sul gruppo Facebook del podcast oppure potete mandarmi un’email.

A presto e grazie per l’ascolto

Link e collegamenti utili:

13_D come Design

“Complicare è facile, semplificare é difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare. Semplificare è il segno dell’intelligenza”.
Scopriamo oggi Bruno Munari, un artista, scrittore e designer tra i più interessanti e sperimentatori nell’Italia del boom economico. Un autore attento ai bambini che crede nel potere della fantasia e della curiosità.
Buon ascolto!

Trascrizione

«Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere tutto quello che si vuole, colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose… La semplificazione è il segno dell’intelligenza»

Bruno Munari

 

La citazione che avete ascoltato a inizio puntata è di Bruno Munari, artista poliedrico, scrittore, grafico, designer innovativo del Novecento Italiano.

La puntata di oggi è dedicata al Design, quello con la D maiuscola.

Design, Moda e Cibo sono la triade che sempre viene nominata quando parliamo di Italia. Queste tre cose sono ancora il primato oggi in Italia? Non saprei rispondere a questa domanda, ma sicuramente il nostro paese può vantare un passato glorioso in queste tre aree.
Il Design è un ambito molto vasto, va dall’architettura, all’arredamento, fino all’attuale design digitale che tocca la nostra vita di tutti i giorni.
Sono molti gli artisti che hanno fatto la storia del design italiano e non posso oggi ripercorrere in dettaglio la storia del design.

Tra i migliori designer italiani del Novecento possiamo ricordare brevemente Franco Albini, i fratelli Castiglioni, gli architetti Gian Luigi Banfi, Ludovico Babbiano e molti altri che hanno lasciato opere molto importanti per la storia della produzione artistica industriale italiana.
Siccome il nostro podcast analizza in particolare il legame fra cultura e letteratura, voglio oggi soffermarmi  sulla figura di Bruno Munari. Vi dirò chi è, perché è importante e quale apporto ha dato alla letteratura italiana.

 

Trascrizione completa presto disponibile, puoi intanto studiare con le trascrizioni degli ultimi episodi, qui